Scontro rientrato tra Governo e Comuni. A primo impatto il nuovo decreto sembrava trasferire ai sindaci la responsabilità di individuare le zone rosse o di disporre il coprifuoco per evitare assembramenti. Ma non e tutto. In campo anche il riordino degli orari per l’accesso nelle scuole. Una situazione che i sindaci non potevano e non possono accettare. «Non vogliamo emettere ordinanze che sappiamo che non potranno essere eseguite – ha dichiarato Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente ANCI Sicilia, all’interno della rassegna stampa su Radio Fantastica – noi crediamo fortemente di avere la responsabilità di indicare le aree o le zone che devono essere inibite ma chiediamo che si faccia carico l’intero sistema delle forze dell’ordine se è necessario anche l’esercito». I primi cittadini chiedono una linea comune da seguire anche perché le forze di polizia municipale che non possono garantire il monitoraggio costante di vie, piazze e vicoli. «Il coinvolgimento del prefetto è una garanzia. Tutte le forze dell’ordine come finanza, carabinieri, polizia di stato oltre alla polizia municipale saranno impegnate per garantire il rispetto delle regole. Abbiamo il bisogno di dare indicazioni chiare. Anche perché la percezione che tutto fosse passato è stata sbagliata. Palermo fino a maggio è stata l’ultima delle 107 città capoluogo di provincia per contagi e per morti. Adesso stanno crescendo i contagi ma abbiamo il dovere di evitare il coprifuoco totale anche perché inciderebbe in maniera irreversibile sul nostro apparato sociale ed economico.» Il Governo ha richiamato alla responsabilità. Oggi più che mai abbiamo il diritto morale di proteggere noi e i nostri cari senza rischiare di vivere i mesi trascorsi che hanno (forse) cambiato per sempre la vita quotidiana. «Quando tutti dicono che il problema sta nelle scuole, nei mezzi pubblici, nelle palestre o nella movida – conclude – è segno che il rischio sta dappertutto. Quello che dobbiamo mettere in pratica sono le norme da rispettare con l’uso della mascherina, l’igiene personale e il distanziamento, fondamentali per non diffondere il virus».
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