Sicilia, caos scuola tra didattica a distanza banchi con le rotelle e l’inizio del concorso docenti.

E’ ancora caos nel mondo della scuola. Diverse le novità per questo anno scolastico a cominciare dal rispetto delle regole anti-Covid. Alcuni risvolti, però, rimangono un vero e proprio punto interrogativo. Tra banchi mancanti e didattica a distanza, tra ingressi scaglionati e percorsi differenziati regna la confusione. I dirigenti insieme agli insegnanti, con il massimo sforzo, hanno cercato di organizzare il tutto nel migliore dei modi con didattica digitale integrata e spazi non sempre ottimali. «E’ un momento abbastanza caotico – ha dichiarato la preside dell’istituto “Concetto Marchesi” di Mascalucia, la prof.ssa Lucia Maria Sciuto all’interno della rassegna stampa su Radio Fantastica – la questione del lavoro agile è stata in qualche modo risolta dal decreto del ministro della Pubblica Amministrazione ma è già superato. Io credo che in questo momento la prudenza sia fondamentale a tutti i livelli. In particolar modo per le scuole del primo ciclo e per l’attivazione della didattica a distanza». I nodi sono tanti, mancano parecchi professori e spesso quello che ci sono vengono falcidiati dal rischio di quarantena. Bastano pochi casi Covid-19 per spedire in casa la maggior parte dei docenti. Ci sono poi i problemi tecnici con reti non adeguate, in alcune zone e angoli delle città, per ottemperare alla didattica a distanza». Ma a tenere banco c’è anche il concorso straordinario per i docenti, una procedura attesa da chi già ha svolto più di 36 mesi di servizio nelle scuole pubbliche mentre chi ha lavorato nelle strutture paritarie attende ancora di conoscere quale sarà il destino per conseguire l’abilitazione. «In questo momento bisogna cercare di calmare gli animi – continua – bisogna evitare situazioni di confusione e panico perché destabilizzano i sistemi ma anche perché c’è qualcuno che ci sguazza. Quindi sarebbe stato opportuno gestire la situazione in un modo più saggio». Su tutto resta il grande enigma: quale futuro per la scuola italiana durante la pandemia da Coronavirus? «Se tutti avessimo adottato prima delle misure – conclude – che sono quelle adottate già dal mese di settembre, probabilmente avremmo creato delle abitudini consolidate specialmente con le nuove generazioni».

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2020-10-22T18:33:46+00:00 22 Ottobre 2020|