Continuano gli sbarchi in Sicilia. L’isola di Lampedusa da anni è terra di primo approdo. Dopo il lungo periodo d’emergenza per il Coronavirus preoccupano, e non poco, i costanti arrivi con i barchini. Un flusso che spaventa e mette a dura prova le strutture, le forze dell’ordine e i cittadini. «Attualmente registriamo – ha dichiarato il sindaco di Lampedusa Totò Martello all’interno della rassegna stampa su Radio Fantastica – l’arrivo della famosa nave quarantena che era stata promessa dal Ministero degli Interni per svuotare gli hotspot. Sono in atto le procedure per imbarcare tutti i migranti che avevano raggiunto l’isola in queste settimane». Un fenomeno, quello dell’immigrazione, al centro dell’attenzione non solo sui tavoli istituzionali italiani ma anche europei, alla ricerca di sistemi organizzativi che al momento non trovano una convergenza di posizioni. Soluzioni che sembrano trovare una apparente via d’uscita ma non basta. «Se non si bloccano direttamente in Tunisia – continua – le varie imbarcazione che partono verso la Sicilia avremo sempre il problema degli arrivi. Il dato attuale è che ci sono più sbarchi rispetto al 2011 e quindi ho chiesto al Presidente lo stato d’emergenza su Lampedusa. Per eliminare lo stato di tensione sociale e sanitaria, abbiamo la necessità immediata di trasferire i migranti per non soffocare l’hotspot». Vari gli appelli alle Istituzioni regionali e nazionali. «Cerchiamo di contenere – conclude – le fuoriuscite. Mandiamo un pulmino con dei mediatori culturali per rintracciarli e riportarli nel centro. La sicurezza sanitaria è stata vigile con dei test sierologici e tamponi».
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