Un momento storico difficile in tutto il mondo sotto il profilo sanitario. Ogni nazione deve fare i conti con l’emergenza da Coronavirus e fronteggiare, con le proprie forze tra strutture ospedaliere, medici e volontari, una situazione senza precedenti. La Sanità ha dovuto alzare e non poco i ritmi e le operazioni quotidiane trovandosi spesso alle strette tra ricoveri e personale. Ogni giorno tutti gli operatori, dal primo all’ultimo, hanno costituito una fonte di speranza. L’ONDA (Osservatorio Nazionale della Donna), ha istituito un riconoscimento speciale per le donne che si sono distinte nel loro lavoro in questo periodo di emergenza.«Siamo stati tutti i medici impegnati in questa pandemia che ha sconvolto tutte le organizzazioni – ha dichiarato la dott.ssa Diana Cinà direttore sanitario dell’ospedale Cannizzaro di Catania, all’interno della rassegna stampa su Radio Fantastica – ma lo cosa importante è quella di aver rimodulato tutti i percorsi per garantire la salute a tutti i cittadini. Ringrazio l’organizzazione ONDA per questo premio ma in realtà quello che abbiamo fatto è il nostro dovere. Consentire sicurezza e sostenere il personale sanitario dal punto di vista emotivo.» Questo riconoscimento va esteso anche ad altri profili che insieme alla dott.ssa Diana Cinà hanno dimostrato abnegazione e grande professionalità. «Con la dott.ssa Maria Concetta Monea, responsabile del capo dipartimento di emergenza e accettazione, abbiamo lavorato fianco a fianco – continua – per realizzare i percorsi. E’ stata duramente provata con tutti i pazienti in rianimazione con protocolli terapeutici con quello che ha dovuto affrontare. Pian piano ci troviamo preparati dal punto di vista organizzativo e questo è un vantaggio dal punto vista rispetto a qualche mese fa. Dobbiamo continuare così.» Il riconoscimento ONDA “Donne e Covid” è stato consegnato pure al direttore dell’UOC di Senologia, la dott.ssa Francesca Catalano, che ha assicurato alle pazienti oncologiche assistenza e massima sicurezza durante il ricovero. «L’attenzione della dott.ssa Catalano – conclude – a tutte le donne che con la problematica oncologica al seno, è stata una programmazione molto impegnativa a soggetti molto fragili perché davanti a determinate cure non bisogna perdere tempo. Grazie all’informazione di oggi tutti i cittadini conoscono le informazioni e l’evoluzione sintomatologica da Covid19. Recarsi all’ospedale per sintomi più leggeri significa in questo momento affollare le strutture inutilmente non riuscendo a dare spazio a chi ha diritto di precedenza».
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