Da tempo con l’espressione fake news ci riferiamo alle false notizie che corrono velocemente in rete, vero serbatoio di “bufale”. Spesso si cade in una facile interpretazione e così si accetta una notizia priva di elementi veritieri. I temi riguardanti la scienza, la politica e la tecnologia risultano essere i più cliccati dagli utenti. Il rischio è quello di creare allarmismi o ansie. Una bussola, per navigare con sicurezza nel mare delle informazioni, che viaggiano su internet è il libro “Fake news” scritto dal prof. Francesco Pira, docente all’Università di Messina, e da Raimondo Moncada. «E’ un progetto – ha dichiarato Francesco Pira in diretta su Radio Fantastica all’interno della rassegna stampa – per combattere le fake news. Io ho curato la prima parte. Nella seconda parte Antonio Moncada si è sbizzarrito a scrivere delle notizie completamente inventate che possono sembrare verosimili. Da lì è nata questa idea per cercare di affrontare, a modo nostro, questa emergenza nel mercato dell’informazione». In questo anno segnato da una crisi mondiale come quella sanitaria legata al Coronavirus, l’informazione è stata fondamentale per gli sviluppi continui di dati e aggiornamenti, manifestando sempre di più l’interesse della popolazione. «Presentando il libro in giro per l’Italia – continua- è venuta fuori l’idea che le fake news non sono le bufale scritte da qualche buontempone ma c’è un’industria che cresce giorno dopo giorno grazie ad un numero incredibile di persone che in tutto il mondo credono alle false notizie. In Italia l’82,85% degli italiani non sa distinguere una notizia vera da una notizia falsa. Il 65% degli italiani che postano notizie false non è disponibile a rendersi conto della veridicità della notizia lasciandola sul proprio profilo». Il tutto in una società dove, l’informazione, diventa sempre più importante perché necessaria ad affrontare un mondo complesso. Per la conoscenza dei fatti e delle cronache giornaliere, serve uno spirito diverso. Non solo comprensione del testo ma anche del contesto. Non tutto, quindi, può essere sempre a portata di clic. I libri, l’istruzione e la formazione continuano a fare la differenza.